L'ORGANETTO
A 8 BASSI
COM'E' FATTO L'ORGANETTO A 8 BASSI

La cassa armonica del canto

La cassa del canto è costituita da quattro tavolette di legno (massello o compensato) spesse 5-6 millimetri, incollate tra loro a formare una scatola aperta sui lati maggiori, le cui dimensioni mediamente oscillano in larghezza e altezza tra 16,5 x 28 cm e 19 x 30 cm, e in profondità tra 5,5 e 8 cm. Se costruita in legno compensato, la cassa è sempre rivestita con una sfoglia di celluloide lucidata o, più raramente, con un foglio sottilissimo di legno massello (tecnicamente detto "piallaccio"). Le giunzioni tra le tavolette sono di solito a spigolo (vivo o arrotondato) rinforzate internamente con listelli triangolari.
I quattro lati della cassa sono spesso decorati con intarsi (su legno massello) o con ornamenti in vetro/plastica (brillantini, ecc.) abbinati a filetti e motivi decorativi scavati con il pirografo e poi dipinti (tecnica usata soprattutto sulla celluloide).
A chiusura di uno dei lati vuoti della cassa o come divisorio interno, è incollata una tavola di legno compensato (più raramente di legno massello) o una lastra di alluminio, spessa da 3 a 4 mm, denominata "fondo". Il fondo presenta una serie di fori, il cui numero corrisponde alla quantità di ance utilizzate nello strumento.
In presenza di uno o più registri (pomelli o levette che se azionati modificano la qualità del suono), il fondo, quasi sempre in alluminio, presenta sul lato interno dei binari scavati per tutta la sua lunghezza, entro i quali scorrono delle lamine di alluminio forato che chiudono e aprono i fori del fondo per ottenere la modificazione del suono (vedi la parte specifica sulle soniere). Questo meccanismo di lamine a scorrimento è in genere protetto da una seconda lastrina di alluminio denominata "controfondo" o "coprifondo".
Sulla parte inferiore esterna del fondo, nel senso della lunghezza è fissata , a incasso o a filo, la tastiera melodica (vedi appresso la parte specifica su questa tastiera) in posizione leggermente inclinata all'infuori rispetto all'asse orizzontale della cassa.
Al di sopra della tastiera e a copertura del fondo forato (e delle valvole che regolano il passaggio dell'aria nei fori) è posto un coperchio traforato, detto appunto "traforo", lavorato con motivi ornamentali e protetto internamente da un pezzo di tessuto a trama larga (velo o garza). Anche il traforo, come la tastiera, può essere a sbalzo (con una cornice esterna) o incassato, a seconda di come è fissato il fondo.

La tastiera del canto

La tastiera del canto è formata da una tavoletta sagomata di legno massello, spessa circa 2 cm, lunga quanto lo strumento e larga in genere 8-9 cm, che presenta una serie di tagli in numero variabile da 19 a 23, dello spessore di 5-6 mm ciascuno, praticati nel senso della larghezza. Questi tagli sono chiusi ad una estremità da un regolo di legno denominato "sopramanico", incollato nel senso dello spessore.
L'estremità opposta, che rimane aperta, viene poi chiusa con il fissaggio della tastiera al fondo della cassa del canto.
La serie di tagli è attraversata da un piccolo foro, praticato nelle parti di legno pieno, nel quale passa un'astina di ottone o ferro zincato, ovvero il perno sul quale si muovono i tasti del canto. Questi ultimi sono pure costruiti in legno massello e forati allo stesso modo dei tagli nella tastiera in modo da inserirvisi ed essere attraversati dal perno metallico.
Ogni tasto presenta una molla d'acciaio fissata inferiormente che rimane nascosta nella tastiera e consente il movimento di ritorno dopo che il tasto è stato premuto. Superiormente, invece, sono fissati alle due estremità un bottone di celluloide e un'astina di ferro. Sulla punta di quest'ultima è fissato con cera d'api o mastice un rettangolino di legno o plastica, foderato inferiormente con un feltrino: la "valvola", che chiude ed apre i corrispondenti fori sul fondo della cassa.
I tasti sono di due tipi: lunghi (da 7 a 8,5 cm) e corti (da 5,5 a 7 cm) e sono disposti in ordine alternato a formare due file. Il numero dei tasti, nell'organetto a 8 bassi, va da un minimo di 19 (10 nella prima fila e 9 nella seconda) ad un massimo di 23 (12 + 11).
In alcuni modelli di organetto i tasti del canto sono interamente metallici (alluminio) e tutto il meccanismo, occupando meno spazio, è contenuto all'interno della tastiera, sulla quale sono visibili solo i bottoni.

Le soniere e le ance

Le soniere sono le intelaiature sulle quali sono fissate le ance. Nell'organetto a 8 bassi sono posizionate perpendicolarmente alla faccia interna del "fondo" (tavola armonica) mediante viti e fermagli metallici, in modo da poter essere smontate quando è necessario sostituire le ance.
A seconda del numero di ance attive sul singolo tasto e della presenza o meno dei registri, il numero delle soniere del canto può variare da 2 a 4, mentre le soniere dei bassi sono sempre due (una per i bassi e una per gli accordi).
Su ogni soniera, realizzata interamente in legno, le ance sono fissate con cera d'api su entrambi i lati dell'intelaiatura. Ciascuna ancia poggia su una celletta che termina inferiormente con un foro. Quest'ultimo corrisponde a uno dei fori presenti sul fondo della cassa.
Le ance, dette anche "voci", sono sottili linguette di acciaio armonico, fissate su piastrine di ottone o alluminio forato in modo tale da consentire all'ancia di vibrare liberamente sotto il soffio dell'aria mossa dal mantice, producendo così il suono.
Una singola ancia è formata da due linguette, fissate sulle facce opposte del piastrino metallico in corrispondenza delle feritoie di passaggio dell'aria, in modo tale da suonare alternativamente con l'apertura o la chiusura del mantice. In posizione opposta a ciascuna linguetta è incollata una strisciolina di pelle o di polietilene che chiude o apre lo sbocco della feritoia a seconda della direzione dell'aria nel mantice.
Ogni linguetta è intonata su una diversa nota musicale: la lunghezza e la larghezza della linguetta sono proporzionate all'altezza della nota. Più acuta è la nota, più piccola è l'ancia e viceversa.
Per approfondire l'argomento, consultare la pagina dedicata ai vari tipi di ance, accordature e registri.

I registri

Nell'organetto i registri possono essere di due tipi: a tiretto o automatici. Nel primo caso il registro è azionato da un pomello posto sul lato corto superiore della cassa del canto o dei bassi, che opera in verticale: tirando o spingendo il pomello, cambia il suono dello strumento. Nel secondo caso il dispostivo è comandato da bottoni o levette, ciascuno dei quali inserisce un registro.
Il numero di registri varia a seconda del numero di ance ("voci") assegnate al singolo tasto: 2, 3 o 4 voci per le note del canto , 3 voci per le note dei bassi e degli accordi.
Per approfondire l'argomento, consultare la pagina dedicata ai vari tipi di ance, accordature e registri.

Il mantice

Tra la cassa del canto e quella dei bassi (vedi parte successiva) è montato il mantice, che rappresenta l'elemento più delicato ed essenziale dell'organetto. Senza di esso, infatti, non sarebbe possibile far emettere suoni alle ance.
Il mantice è composto da quattro fogli di cartone pesante foderato esternamente con stoffa o carta e pieghettato (generalmente 17, 19 o 21 pieghe), con le estremità tagliate a spigolo e unite tra loro elasticamente da rombi di pelle morbida (le "punte") in corrispondenza di ogni piega. Sugli angoli esterni delle pieghe sono applicati dei rinforzi metallici (i "pizzi"), mentre il dorso è protetto da una fascetta di carta vinilica.
Ai due lati aperti del mantice sono incollati i "telarini", telaietti di legno dotati di una guarnizione di gomma che permettono il fissaggio del mantice alle casse mediante appositi chiodini.

La cassa dei bassi

La cassa armonica dei bassi differisce da quella del canto solo per la posizione della tastiera, che in questo caso è posta direttamente sul lato lungo anteriore in posizione centrale-esterna.Il "fondo" è incollato internamente in modo da dividere la parte di appoggio delle soniere da quella dove è montata la meccanica della tastiera. Quest'ultima è costituita da una serie di astine metalliche incernierate tra loro e provviste di molle di ritorno, che azionano altrettante valvole.
Il tutto è protetto da una semplice tavola di compensato traforato, fissata a chiudere il lato aperto esterno della cassa.
Le due soniere, dei bassi e degli accordi sono più corte e più alte di quelle del canto, dovendo montare un minor numero di ance ma di maggiori dimensioni.
Non vi sono tasti, bensì pistoncini con bottone che agiscono attraverso fori praticati nella cassa. In alcuni modelli di organetto la tastiera dei bassi è posta su una tavoletta ("portabassi") leggermente incassata rispetto al piano della cassa, in modo da evitare che i bottoni sporgano.
L'elemento caratteristico di questa parte dell'organetto è la valvola di sfiato dell'aria e il relativo tasto, posto in alto sul traforo, che permette di svuotare o riempire rapidamente il mantice sia mentre si suona, sia da fermo.
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